I consigli di comfort

I nostri esperti di comfort

Riposare bene per vivere meglio
Dall’alimentazione alla posizione in cui dormire, i consigli degli esperti del sonno
 
Dormire bene è essenziale per rigenerare l’organismo e la mente: un buon sonno ristoratore permette infatti di recuperare le energie spese durante la giornata, favorisce la riparazione cellulare e migliora le nostre abilità cognitive, come la memoria e la concentrazione. Di seguito raccogliamo alcuni accorgimenti che gli esperti consigliano di adottare per un sonno di qualità:

1 -Seguire una dieta equilibrata è essenziale per prendere sonno senza fatica: cenare presto e con un pasto leggero, evitare cibi troppo elaborati o speziati e sostanze stimolanti come alcool e caffeina, sono accorgimenti fondamentali per non ostacolare il processo digestivo, che in genere dura dalle 2 alle 4 ore.

2 -Mantenere un ritmo sonno-veglia regolare, andando a letto e svegliandosi sempre alla stessa ora, anche durante il fine settimana: quando modifichiamo la nostra routine, infatti, alteriamo anche il nostro ciclo circadiano, ossia il nostro orologio biologico, e ciò può a sua volta causare o favorire disturbi del sonno.

3 -Impostare la giusta temperatura - Mantenere una temperatura non troppo alta nell’ambiente (secondo gli esperti tra i 15 e i 19 gradi) favorisce il naturale processo di raffreddamento dell’organismo stimolando la produzione di melatonina, l’ormone che induce sonnolenza. Per evitare, tuttavia, se il corpo cambi temperatura troppo repentinamente assicuratevi che ci sia un giusto tepore nel letto.

4 -No alle luci artificiali - Gli esperti consigliano di ridurre l’esposizione a fonti di luce artificiale nelle ore precedenti il sonno, evitando di trascorrere la serata davanti al computer o al cellulare: le luci degli schermi, infatti, interferiscono col nostro ritmo circadiano ostacolando la produzione della melatonina.

5 -Attenzione al materasso - Un buon materasso deve sorreggere l’ossatura e i muscoli, in primo luogo le vertebre: per questo è importante che sia calibrato sul peso e sulla statura di chi lo utilizza. Meglio ricorrere a elementi naturali, che favoriscano la traspirazione del calore e dell’umidità, evitando supporti contenenti prodotti chimici che potrebbero determinare allergie e problemi respiratori.

6 -Sport si, ma non di sera - Fare attività fisica regolarmente è fondamentale per il nostro organismo, tuttavia è bene evitare di praticare sport nelle ore serali: l’adrenalina prodotta durante lo sforzo fisico, infatti, potrebbe interferire col sonno, innalzando la nostra temperatura corporea e rendendo più difficile addormentarci.

7 -Non rigirarsi nel letto se non si riesce a prendere sonno entro 20-30 minuti: meglio alzarsi e cambiare stanza dedicandosi ad attività rilassanti finché Morfeo non verrà a prenderci.

8 -Assumere una posizione corretta - Sebbene la posizione in cui si dorme risponda a esigenze del tutto personali, assumere una posizione sbagliata può causare problemi alla nostra postura e creare stress in diverse parti del corpo. Da evitare la posizione a pancia in giù, accusata di causare indolenzimenti della schiena a livello lombare e di schiacciare polmoni e cassa toracica.

Non ci resta che augurarvi buon riposo!



Inquinamento domestico: un’insidia in agguato per la salute dei bambini
Consigli per rendere più sana l’aria nelle nostre case
 
Ci preoccupiamo molto dello smog e dell’inquinamento esterno, ma il più delle volte ignoriamo quanto sia inquinata l’aria all’interno delle nostre case. A influire sulla qualità dell’aria sono molteplici fattori: prodotti utilizzati in edilizia e negli arredi, come vernici o adesivi, detersivi, profumatori d’ambiente, e naturalmente batteri, funghi e muffe.

L’ambiente domestico in cui viviamo ha una grande influenza sulla nostra salute, in particolare su quella dei nostri figli. I bambini, infatti, hanno una frequenza respiratoria maggiore rispetto agli adulti, di conseguenza inalano una maggiore quantità di sostanze inquinanti; il loro sistema respiratorio, in fase di sviluppo, li rende inoltre più esposti al rischio di raffreddori, influenze, allergie e patologie respiratorie di vario grado. Di seguito proponiamo alcuni accorgimenti da adottare per migliorare la qualità dell’aria all’interno delle nostre case.

Siamo tutti abituati a tenere sotto controllo la temperatura interna: soprattutto durante l’inverno, infatti, gli sbalzi termici favoriscono l’insorgere di malesseri stagionali, per questo è bene mantenere una temperatura costante in casa evitando tuttavia l’eccessivo caldo, responsabile di aumentare il rischio di infezioni respiratorie e di causare problemi ai bambini allergici a muffe e acari.

 Anche il tasso di umidità all’interno delle abitazioni riveste una grande importanza: se un ambiente troppo secco può determinare secchezza delle mucose, mal di gola e naso ostruito, un ambiente troppo umido favorisce invece la comparsa di muffe e funghi responsabili di allergie e problemi respiratori. Il giusto livello di umidità dovrebbe aggirarsi intorno al 40% in inverno e al 55-60% in estate. Attraverso l’uso di un termometro igrometro possiamo capire se il grado di umidità presente in casa è adeguato o se è il caso di modificarlo attraverso l’uso di un umidificatore o di un deumidificatore.

Una gran parte delle allergie e degli stati asmatici nei bambini deriva dalla polvere. Per favorire la pulizia dell’aria è fondamentale cambiarla di frequente aprendo le finestre due o tre volte al giorno, cercando di fare entrare la luce solare, che notoriamente uccide germi e batteri.  La cameretta, in particolare, è l’ambiente in cui i bambini trascorrono la maggior parte del loro tempo; per questo è importante pulirla quotidianamente, usando possibilmente l’aspirapolvere per evitare che la polvere si sollevi, e prodotti il più possibile naturali e atossici per pulire mobili e pavimenti; detergenti e detersivi aggressivi, infatti, possono rilasciare nell’aria sostanze responsabili di causare disturbi respiratori o allergie.

Ricordiamo, infine, che il sistema immunitario dei bambini ha bisogno di essere stimolato per potersi sviluppare al meglio: è assolutamente normale, dunque, che i nostri figli si ammalino più volte nel corso dell’anno. Far trascorrere loro del tempo all’aperto anche durante la stagione invernale, non solo riduce i rischi di infezione, ma è essenziale per rinforzare le loro difese.


 


Papà, mamma e bambini:
come regolare la temperatura per fare star bene tutti
 
Per garantire il comfort nelle nostre abitazioni e la salute e il benessere per tutta la famiglia  è importante rispettare le esigenze sia degli adulti sia dei bambini e seguire alcune piccole ma fondamentali regole. Abbiamo chiesto quali siano queste regole a un esperto, il medico pediatra Dr. Piercarlo Salari.
 
Quando si tratta di definire in cosa consista il benessere domestico in tutte le famiglie possono manifestarsi opinioni, percezioni ed esigenze diverse. D’altra parte, il comfort è un concetto soggettivo, legato com’è alle abitudini, all’età e alle condizioni di salute individuali. Non c’è da stupirsi, perciò, che la temperatura considerata gradevole da un anziano o da un adulto freddoloso sia mal tollerata dai bambini.
Al di là dei necessari compromessi, però, esiste una temperatura ideale da tenere in casa? Quali sono le esigenze e le regole da rispettare per garantire salute e benessere a tutta la famiglia? Lo abbiamo chiesto al nostro esperto: il medico pediatra Dr. Piercarlo Salari.

Dottor Salari, come percepiscono la temperatura gli adulti e i bambini? Avvertono il caldo e il freddo allo stesso modo?
No, ed è opportuno fare alcune precisazioni. Ad esempio il neonato, per quanto abbia un sistema di regolazione della temperatura corporea non ancora perfettamente efficace, soffre molto più il caldo del freddo. Per questo motivo uno dei primi consigli che vengono dati ai genitori dopo il parto è di non coprire eccessivamente il loro bebè. Con la crescita, invece, alla percezione della temperatura concorre sempre più la psiche: questo spiega la sorpresa di molti genitori nel vedere il proprio bambino incurante del freddo mentre è impegnato in un’attività che lo assorbe e lo diverte al punto da non avvertire la necessità di coprirsi.

Come regolare umidità/temperatura nell'ambiente domestico?
Dipende dalla stagione. In ogni caso non conta soltanto cosa segna il termometro, ma anche il livello di umidità relativa, che influenza la traspirazione cutanea. In generale, nella stagione fredda si dovrebbe mantenere in casa una temperatura tra i 18 e i 20 °C con un tasso di umidità intorno al 40%. In estate, se si utilizza un climatizzatore, è consigliabile mantenere una differenza non superiore ai 5 gradi rispetto all’esterno e un livello di umidità del 55-60%. Un criterio pratico è legato al comfort del bambino che, in condizioni di riposo, non deve essere accaldato né sudare quando dorme nel letto.

Ci sono degli accorgimenti che si possono adottare qualora mamma e papà oppure tra figli ci sia una diversa reazione al freddo?
Dovrebbero essere gli adulti a cercare di adattarsi alle esigenze dei bambini e non viceversa. È meglio, perciò, che un papà o una nonna freddolosi ricorrano a una copertura maggiore invece di alzare il termostato della caldaia. E’ probabile che i bambini, avendo una temperatura corporea, proporzionalmente più elevata (anche se di pochi decimi), risentano meno del freddo e tendano a perdere più liquidi in un ambiente eccessivamente riscaldato. In ogni caso è sempre ragionevole trovare un giusto compromesso, in modo da evitare condizioni “estreme” e mantenere sempre un giusto rapporto tra temperatura e umidità.

Come gestire eventuali sbalzi di temperatura tra i diversi ambienti della casa – ad esempio soggiorno caldo e camera da letto più fredda?
Per ragioni di conformazione, esposizione e/o luogo in cui si trovano, in alcune abitazioni si possono instaurare differenze notevoli tra un ambiente e l’altro. Questo capita, ad esempio, nelle case di montagna e in quelle strutturate su due o più piani. L’aria calda, infatti, tende a salire, per cui in inverno si starà meglio di sopra e in estate al pianterreno. Se durante le ore diurne può essere funzionale conservare il calore nell’area del soggiorno, la sera può essere consigliabile aprire le porte delle stanze per cercare di uniformare le condizioni nei vari ambienti. Se ogni locale è provvisto di regolazione autonoma è più semplice trovare l’impostazione ideale. In alternativa, si possono collocare nelle zone più fredde della casa dispositivi dotati di temporizzatore. In caso di impianto centralizzato, invece, è opportuno regolare le valvole dei singoli locali.
 

 


L'installazione di un impianto a pompa di calore o una stufa a pellet:
una mini-guida utile per ottenere le agevolazioni
 
Il risparmio energetico nel patrimonio immobiliare esistente è un obiettivo ambientale, sociale ed economico che il nostro ordinamento reputa meritevole di essere perseguito e stimolato attraverso sgravi fiscali e agevolazioni a favore di quanti investono in interventi di efficientamento.
 
Per orientarsi nei diversi incentivi previsti dalla legge, comprenderne i vantaggi e avere chiari i requisiti richiesti per beneficiarne sarà bene partire dalla distinzione di base tra detrazioni fiscali e Conto Termico:
• con le detrazioni fiscali si può “scontare” in sede di dichiarazione dei redditi, detraendola nel calcolo della relativa imposta, una quota consistente di quanto pagato per interventi di efficientamento effettuati e debitamente documentati;
• il Conto Termico, invece, consiste in un contributo in denaro erogato dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) che può arrivare a coprire sino al 65% delle spese per la realizzazione dell’intervento di efficientamento.
Le detrazioni fiscali: ecco come ottenerle
Passiamo ora a esaminare da vicino le caratteristiche delle detrazioni fiscali
Salvo ulteriori proroghe, fino al 31 dicembre 2017 sarà possibile presentare domanda di ammissione alle detrazioni fiscali da parte di chi ha sostituito l’impianto termico esistente con uno, più efficiente, a pompa di calore.
Per l’installazione di impianti a pompa di calore, però, la legge contempla due diverse tipologie di detrazioni fiscali alternative e distinte per entità dello sconto, requisiti tecnici e iter burocratico: a) la detrazione del 65% per risparmio energetico; b) la detrazione del 50% per ristrutturazione edilizia.
 
A) La detrazione 65% per risparmio energetico
  • tipologia di intervento: interventi di riqualificazione energetica eseguiti su edifici di qualsiasi categoria catastale e destinazione d’uso, purché già esistenti e dotati di impianto termico. È indispensabile, inoltre, che l’impianto a pompa di calore sia ad alta efficienza e vada a sostituire uno in riscaldamento esistente.
  • requisiti minimi di efficienza: definiti dalla legge nell’Allegato H del Decreto Edifici
  • dove si detrae: dichiarazioni IRPEF e IRES
  • chi può detrarre: contribuenti che possiedono, a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto dell’intervento
  • importo massimo detraibile: 30.000 €, ripartibili sino a 10 anni
  • data di riferimento per la validità della domanda: quella dell’effettivo pagamento per le persone fisiche o la data di ultimazione della prestazione per imprese individuali, società ed enti commerciali
  • documentazione: entro 90 giorni dalla fine dei lavori è necessario trasmettere all’Enea la scheda informativa sugli interventi realizzati. Inoltre è bene conservare la certificazione del produttore e tutta la documentazione comprovante il pagamento.
B) La detrazione 50% per ristrutturazione edilizia
  • tipologia di intervento: manutenzione straordinaria comprensiva di opere dedicate al risparmio energetico e manutenzione ordinaria su parti comuni di stabili che integrano interventi finalizzati a potenziare o mantenere in efficienza gli impianti esistenti all’interno di unità immobiliari ed edifici singoli o condominiali classificati in qualunque categoria catastale, purché già esistenti e a destinazione d’uso residenziale.
  • requisiti minimi di efficienza:  non previsti purché il nuovo impianto sia a pompa di calore.
  • dove si detrae:  dichiarazione IRPEF.
  • chi può detrarre:  contribuenti assoggettati al pagamento dell’IRPEF.
  • IVA:  regime ridotto al 10%.
  • importo massimo detraibile:  96.000 €  ripartibili sino a 10 anni.
  • data di riferimento per la validità della domanda:  la data di pagamento.
  • adempimenti:  nella dichiarazione dei redditi andranno specificati i dati catastali dell'immobile oggetto della detrazione fiscale e l'importo annuale dovuto.
  • documentazione:  da conservare fatture e ricevute fiscali.
Il Conto Termico 2.0: come accedere
Il Conto Termico gestito dal GSE rappresenta l’altro fondamentale incentivo statale a sostegno degli interventi di incremento di efficienza e per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.

 
  • tipologia di interventi: installazione di pompe di calore, stufe, termocamini e caldaie ad alta efficienza alimentate a pellet o altra biomassa legnosa in sostituzione di vecchi impianti di riscaldamento a gasolio, olio combustibile e GPL; altri interventi strutturali che concorrano a migliorare l’isolamento termico e al risparmio energetico dello stabile o dell’unità immobiliare esistente.
  • vantaggi: nell'attuale formulazione (Conto Termico 2.0), l'incentivo è stato potenziato e migliorato, snellendo le procedure e innalzando le percentuali massime di spesa coperte dal contributo. In questo modo, il Conto Termico è un'agevolazione orientata agli interventi di piccola e media entità, cui offre il vantaggio di un ristoro significativo delle spese sostenute che viene liquidato in tempi ragionevolmente brevi.
  • chi può accedere: persone fisiche, condomini e titolari di reddito d’impresa; enti pubblici e società a patrimonio interamente pubblico, inclusi gli ex IACP e le cooperative di abitanti iscritte all’Albo delle società cooperative edilizie di abitazione costituito presso il MISE.
  • importo massimo erogabile: sino al 65% della spesa sostenuta per pompe di calore, caldaie e stufe a biomassa e sistemi ibridi nonché per ottenere “edifici a energia quasi zero” (nZEB); sino al 55% per interventi di isolamento termico congiunti all’installazione di un nuovo impianto di climatizzazione invernale. Il contributo, inoltre, copre il 100% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per gli enti pubblici e il 50% per i soggetti privati, incluse le cooperative di abitanti e le cooperative sociali.
  • modalità di calcolo e di erogazione: in un’unica rata se l’ammontare complessivo delle opere non supera i 5.000 €; in rate variabili (da 2 a 5 anni) per importi superiori in funzione del valore degli interventi realizzati. Quest’ultimo viene calcolato in base alla potenza nominale della pompa di calore o della stufa a pellet così come dichiarata dal produttore, del suo C.O.P. (il rapporto tra potenza termica resa e potenza assorbita secondo lo standard EN 14511:2013) e della zona climatica in cui rientra l’immobile.
  • procedura: il soggetto responsabile dell'intervento o un suo delegato devono compilare il form predisposto nel portale telematico dedicato Portaltermico del GSE entro il termine perentorio di 60 giorni dalla data di termine dei lavori all'impianto termico.



Non solo tecnologia:
la scelta di un condizionatore è anche questione di stile
 
Nella scelta dell’impianto di climatizzazione da installare in un’abitazione entrano in gioco valutazioni e criteri non sempre facili da conciliare. Oltre agli aspetti squisitamente tecnico-prestazionali, infatti, è necessario tener conto delle caratteristiche dei locali da climatizzare e dell’impatto estetico delle apparecchiature.
Trovare il punto di mediazione ottimale tra questi aspetti eterogenei è un compito spesso demandato all’architetto. Ed è proprio a un architetto - Architetto Cavalieri - che ci siamo rivolti per capire quali sono gli elementi che un professionista prende in considerazione nella scelta del climatizzatore più adatto alle singole esigenze.

D: Efficienza o estetica: da quale parte pende la bilancia oggi?
R: Il professionista cerca sempre di soddisfare le esigenze del cliente dando consigli sul tipo di prodotto da scegliere. Tali suggerimenti vengono formulati tenendo conto delle caratteristiche dell'ambiente da climatizzare, dell'efficienza del prodotto stesso e del suo design.
Il bilanciamento tra questi tre elementi non è mai un’operazione arbitraria perché se da un lato è fondamentale prestare massima attenzione alle caratteristiche tecniche, dall’altro il professionista cerca sempre il bello e il prodotto che vanti un design di classe. A volte i prodotti sono molto efficienti ma peccano dal punto di vista estetico, perciò l'architetto è chiamato a trovare delle soluzioni alternative per nascondere il prodotto.

D: L’installazione di un climatizzatore comporta necessariamente valutazioni in merito all’impatto sulle pareti esterne dell’abitazione o del complesso abitativo. Che tipo di analisi deve essere effettuata?
R: Per alcune abitazioni (condominiali) ho riscontrato problemi a inserire le unità esterne. il regolamento condominiale, infatti, può non prevedere la possibilità di installare tali unità in facciata. In simili frangenti al cliente non resta che l’alternativa tra i climatizzatori portatili e quelli fissi senza unità esterna. Questi ultimi, nei quali il compressore è ospitato nello stesso chassis dello split, sono una possibile soluzione vincente perché richiedono solo l’apertura di piccole griglie sulla facciata per consentire l’ingresso d’aria fresca e lo sfogo d’aria calda.

D: Quanta attenzione prestano i proprietari dell’abitazione all’estetica esterna?
R: Ci sono clienti molto attenti all'estetica e molto preparati sulla tecnologia del prodotto che, in genere, corrispondono a coloro che non badano a spese. Altri clienti, in pratica la maggioranza, esprimono un’ unica priorità: vogliono che il prodotto duri il più possibile.

D: Nel corso della esperienza professionale ci sono mai stati casi particolari o situazioni speciali che ha dovuto affrontare?
R: No, non mi sono ancora imbattuto in situazioni speciali. Ho avuto la fortuna di progettare nuove abitazioni dove ho previsto l'impianto di climatizzazione nel modo più efficiente per soddisfare il cliente, grazie anche all'aiuto degli installatori.